Delegazione dell'Unione Astrofili Italiani
per la Provincia di Trieste
IT: Fino a dove si può spingere il massimo potere risolutivo dei moderni telescopi relativamente alla risoluzione di galassie in stelle che non siano la nostra? La risposta può fornirla questa stupenda immagine realizzata dal telescopio spaziale Hubble (NASA), la più grande e dettagliata, ad oggi ripresa, di un'area della grande galassia di Andromeda, la galassia a spirale più vicina alla nostra Via Lattea: nonostante la foto riprenda un'area pari a circa 1/3 della sua estensione, in essa sono presenti più di 100 milioni di stelle - una cifra che sfugge davvero ad ogni possibile comprendere umana, così come l'enormità dello spazio - perfettamente risolte. Un risultato stupefacente, tenendo presente che la distanza della galassia è valutata in 2,54 milioni di anni luce!
Nell'immagine seguente, associazioni OB di stelle azzurre miste al muro stellare di fondo si rendono perfettamente visibili; stelle appartenenti alla grande galassia di Andromeda le quali, come è possibile notare, appaiono totalmente risolte:
EN: can modern telescopes get a clear image of galaxies clearly solved into single stars? The answer can be provided by this wonderful image made by the Hubble Space Telescope (NASA), the largest and most detailed one, to date, of an area of the "great Andromeda galaxy", the spiral galaxy closest to our own Milky Way: despite the photo resume an area equal to about 1/3 of its extension, in it there are more than 100 million stars - a figure that really escapes any possible human understanding, as well as the enormity of space - perfectly resolved! An amazing result, bearing in mind that the distance to the galaxy is estimated to be 2.54 million light years.
In the following image, OB associations of blue stars mixed with the background stellar wall are perfectly visible; stars belonging to the great Andromeda galaxy which, as can be seen, appear totally resolved:
Data la "vicinanza" alla nostra galassia di questo grande sistema, è possibile catturare immagini molto più dettagliate di questa nostra vicina galassia a spirale piuttosto che di altre galassie come le tante fotografate di continuo dal telescopio spaziale Hubble:
Given the "proximity" to our galaxy of this large system, it is thus possible to capture much more detailed images of our neighboring spiral galaxy rather than other galaxies such as the many photographed continuously by the Hubble Space Telescope:
Quella di Andromeda è una grande galassia a spirale fortemente inclinata lungo la nostra linea di osservazione tanto che il bulge centrale, popolato da vecchie stelle che forniscono a tale area la tipica colorazione giallognola, appare all'osservazione binoculare e telescopica non dissimile da una galassia ellittica. La parte centrale, cui accennavamo poco sopra, appare molto brillante. Sebbene la sua vera natura di galassia esterna alla nostra venne formalizzata solo all'inizio del XX secolo, essa fu notata ad occhio nudo dall'astronomo Al-Sufi nel 964, che la descrisse come una "piccola nube". M 31 fu scoperta nel meno luminoso cielo d'Europa da Simon Marius nel 1612, grazie all'ausilio di un primordiale telescopio. Nelle moderne fotografie, essa può apparire su un'area di 1,3°x4,2°: ovvero, 20 volte l'area apparente il disco della Luna piena, come è possibile notare in questa ripresa effettuata nei raggi UV e che mostra, tra le altre cose, anche l'area ripresa dal telescopio spaziale Hubble:
"Andromeda" is a large spiral galaxy strongly inclined along our line of observation, so much so that the central bulge, populated by old stars that provide this area with the typical yellowish color, appears to binocular and telescopic observation not unlike an elliptical galaxy. The central part, which we mentioned just above, appears very bright. Although its true nature as a galaxy outside ours was formalized only at the beginning of the 20th century, it was noticed with the naked eye by the astronomer Al-Sufi in 964, who described it as a "small cloud". M 31 was discovered in the less bright sky of Europe by Simon Marius in 1612, thanks to the help of a primordial telescope. In modern photographs, it can appear on an area of 1.3 ° x4.2 °: that is, 20 times the apparent area of the disk of the full Moon, as can be seen in this image taken in UV rays and which shows, among other things, also the area imaged by the Hubble Space Telescope:
Il raggio del del bulge della galassia di Andromeda è di circa 80 mila anni luce. Questo è circondato da braccia a spirale particolarmente prominenti perso ovest, dove scure strisce di polvere si stagliano davanti al brillante nucleo. La zona occidentale è perciò la più vicina mentre quella orientale la più distante, sebbene quest'ultima apparentemente più vicina a causa della sua brillantezza. Misure spettroscopiche effettuate su entrambe le estremità della galassia di Andromeda hanno mostrato che la parte destra di avvicina a noi mentre quella opposta si allontana. La massa totale della galassia di Andromeda sembra essere inferiore a quella della Via Lattea, nonostante le dimensioni delle due galassie siano simili.
La sua luminosità supera invece del doppio quella della nostra galassia. La maggior parte della luce viene emessa dal rigonfiamento centrale che contiene stelle più vecchie e quindi evolute, rossastre, ma la maggior parte della massa si trova nelle braccia a spirale, dove sono contenute sia stelle blu, più giovani e massicce, che la polvere e il gas dal quale si formano le stelle giovani. La differenza tra il rigonfiamento interno e i bracci a spirale esterni di M31 indusse l'astronomo americano W.Baade nel 1944 a riconoscere l'esistenza di due differenti popolazioni stellari: va da se che se Baade avesse avuto a disposizione una foto a colori e a piena risoluzione come quelle qui presentate, non avrebbe certamente dovuto lavorare così tanto per confermare questa sua idea!
L'immagine è stata ripresa nell'ambito del progetto "Panchromatic Hubble Andromeda Treasury", programma atto a mappare un terzo del disco della galassia con l'uso di 6 filtri che coprono un'ampio range spettrale, dall'ultravioletto al vicino infrarosso. Con la risoluzione e la sensibilità dell'HST, l'area fotografata è stata risolta in oltre 100 milioni di stelle, consentendo un'ampia gamma di attività scientifiche. Nell'immagine, le (poche) stelle più grandi e luminose appartengono in realtà alla nostra Via Lattea ma incrementando lo zoom, quelle di Andromeda diventano pienamente distinguibili l'una dall'altra:
The radius of the bulge of the Andromeda galaxy is about 80,000 light years. This is surrounded by particularly prominent spiral arms lost in the west, where dark streaks of dust stand out in front of the brilliant core. The western zone is therefore the closest while the eastern one the most distant, although the latter apparently closer due to its brilliance. Spectroscopic measurements carried out on both ends of the Andromeda galaxy showed that the right side approaches us while the opposite one moves away. The total mass of the Andromeda galaxy appears to be smaller than that of the Milky Way, despite the size of these two sistem being very similar.
Its brightness is more than twice that of our galaxy. Most of the light is emitted from the central bulge which contains older and therefore evolved, reddish stars, but most of the mass is found in the spiral arms, which contain both blue, younger and more massive stars, and dust and the gas from which young stars are formed. The difference between the internal bulge and the external spiral arms of M31 led the American astronomer W. Baade in 1944 to recognize the existence of two different stellar populations: it goes without saying that if Baade had had a full color photo available. resolution like the ones presented here, he certainly shouldn't have worked so hard to confirm this idea!
The image was taken as part of the "Panchromatic Hubble Andromeda Treasury" project, a program designed to map one third of the galaxy's disk using 6 filters that cover a wide spectral range, from ultraviolet to near infrared. With the resolution and sensitivity of HST, the photographed area has been resolved into over 100 million stars, enabling a wide range of scientific activities. In the image, the (few) largest and brightest stars actually belong to our Milky Way but by increasing the zoom, those of Andromeda become fully distinguishable from each other:
Non solo: a piena risoluzione, è possibile individuare una varietà di caratteristiche tra cui ammassi stellari e nubi di polvere e, addirittura, remote galassie di sfondo. In corrispondenza delle nebulose brillanti nell'ottico, si notano punti di emissione che denotano luoghi dove si stanno formando stelle o dove sono comunque presenti associazioni di stelle OB.
L'immagine qui di seguito è realmente impressionante in quanto la galassia ellittica visibile, così come la piccola spirale visibile in basso a sinistra rispetto a questa, non è immersa, come solitamente accade, tra le stelle della Via Lattea quanto tra quelle di Andromeda; l'are ripresa, infatti, è una piccola porzione della grande galassia ed ogni singola stella visibile è parte integrante di quell'enorme sistema:
Not only that: at full resolution, it is possible to identify a variety of features including star clusters and dust clouds and even remote background galaxies. In correspondence with the optically bright nebulae, emission points can be seen that denote places where stars are forming or where associations of OB stars are still present.
The image below is really impressive as the visible elliptical galaxy, as well as the small spiral visible at the bottom left of this one, is not immersed, as usually happens, between the stars of the Milky Way as much as between those of Andromeda; the area shot, in fact, is a small portion of the great galaxy and every single visible star is an integral part of that enormous system: