Delegazione dell'Unione Astrofili Italiani
per la Provincia di Trieste
Segreti e curiosità delle stelle più salienti visibili ad occhio nudo e non solo...
Splendendo di magnitudine 2,23, Sadr (γ Cygni) si pone al secondo posto in ordine di luminosità tra le stelle di Cygnus. Essa delinea il petto del grande uccello bianco che, con le sue ali distese, sembra volare lungo la Via Lattea; da qui il suo nome proprio, derivato dall'arabo صدر , traslitterato “şadr” ovvero "il busto". Questa luminosa stella è situata al centro del noto asterismo “Croce del Nord”, rendendone facile l’individuazione. Secondo la tradizione cinese, essa è parte dell’asterismo 天津, ”Tiān Jīn” ovvero “il guado celeste”, formato assieme a Fawaris (δ Cygni), 30 Cygni, Deneb (α Cygni), ν Cygni, τ Cygni, υ Cygni, ζ Cygni and Aljanah (ε Cygni): queste, disposte lungo la Via Lattea che in Cina (e non solo) era interpretata come un fiume celeste; proprio dalla posizione che Sadr occupa in tale asterismo deriva il suo nome cinese 天津 (Tiān Jīn yī ) ovvero “prima stella del guado celeste”. Sadr è una stella supergigante gialla di classe spettrale F8Ib (5.700 K), dalla luminosità ben 33.000 volte di quella del Sole ed una massa pari a 12 volte quella della nostra stella. Pur avendo un’età di soli 12 milioni di anni, si tratta di una stella evoluta, la quale ha già iniziato a fondere l’elio nel suo nucleo.
Sul diagramma di Hertzsprung-Russell, Sadr si trova nella striscia di instabilità, regione a cui appartengono le variabili pulsanti; a tutti gli effetti, Sadr sembra esibire una variabilità nella sua luce, dal carattere irregolare: durante un periodo medio di circa 74 giorni, la sua luminosità oscilla tra le magnitudini 2,15 e 2,26 nel visuale. E poiché lo spettro di Sadr è simile a quello di una classica variabile del tipo cefeide, si sospetta possa appartenere a questa classe.
Le pulsazioni sarebbero causate dal cosiddetto "meccanismo κ". In cosa consiste? In tali stelle, le temperature molto elevate dello strato sottostante a quello della fotosfera ionizzano l’elio già ionizzato una sola volta (He II) in He III. Quando gli atomi perdono un elettrone, la probabilità che essi assorbano energia aumenta. Questo causa un aumento della temperatura che induce l'atmosfera della stella ad espandersi; al termine dell'espansione, la densità e la temperatura diminuiscono, permettendo così all'He III di ricombinarsi in He II. L’atmosfera diventa dunque meno ionizzata e perde energia, raffreddandosi e, ci conseguenza, contraendosi: inizia, così, un nuovo ciclo di pulsazioni che coinvolgono gli strati gassosi più esterni dell’astro. Nell'evoluzione stellare, la fase di supergigante gialla è una fase intermedia tra quella di supergigante blu e quella di supergigante rossa. Si tratta di una condizione di breve durata, caratteristica che rende queste stelle molto rare al punto da essere pochi gli esempi noti (tra questi, Canopus e Polaris).
Essendo una supergigante gialla, il raggio di Sadr è enorme, stimato in ben 150 volte quello solare: ponendo idealmente la stella al posto del Sole, la sua superficie raggiungerebbe l’orbita di Venere. La velocità di rotazione di Sadr, misurata in una ventina di chilometri al secondo, è 10 volte superiore a quella del Sole. Data la sua enorme massa, Sadr è destinata a finire i suoi giorni esplodendo in una luminosissima supernova di tipo II; il suo nucleo, invece, muterà in una stella di neutroni o in un buco nero.
Nel Washington Double Star Catalog, Sadr è presente con la sigla WDS J20222+4015 a causa della presenza di una coppia di stelle di 10a e 11a grandezza lontane da essa 2’ e separate tra loro da 40” d’arco. In realtà, la vicinanza di queste alla luminosa stella di Cygnus è puramente prospettica. Sadr è circondata dal complesso di nebulose diffuse IC1318, uno dei più grandi tra quelli noti nella Galassia. A rendere brillante la nebulosa non è, come in apparenza può sembrare, Sadr poiché essa non è legata al complesso nebulare. Pur essendo distante oltre 1.520 anni-luce dal Sistema Solare, il complesso nebulare di IC1318 dista più di tre volte tanto. Non lontano da Sadr possiamo trovare gli amassi aperti NGC6910 ed M29. Entrambi gli amassi si sono formati in questa regione.
Nelle vicinanze possiamo trovare anche le due nebulose NGC6888 “luna crescente” ed NGC6914 "farfalla": la prima è una sorta di bolla di vento stellare generato dalla stella Wolf-Rayet HD192163 menter la seconda è una nebulosa planetaria, resto di una stella simile al nostro Sole il cui nucleo è già diventata una nana bianca, che illumina gli strati esterni della stella che costituiscono la nebulosa. Entrambe le nebulose sono poste all’interno del complesso nebulare.
La splendida immagine di Sadr con parte del complesso nebulare di IC1318 è stata realizzata dal bravissimo astrofotografo Maurizio Cabibbo dal suo giardino di casa presso Casole d'Elsa (SI).
Dati tecnici della ripresa: telescopio Takahashi FSQ106EDXIII f/3,6 e camera CCD sbig stl11000 su montatura Losmandy G11. Filtri utilizzati per ripresa LHRBG: in L, Astronomik CLS CCD; in H-Alpha, Astrodon Ha 6nm; in RGB, Astronomik Deepsky RGB. Pose: L 20x900sec; H 18x1200; RGB 9x600 per canale. Riprese automatizzate con Voyager Astronomy Software. Elaborazione: PI, Photoshop
(Image credits: Maurizio Cabibbo)